C’è ancora chi sostiene che sarebbe opportuno prolungare le lezioni fino al 30 giugno mentre la Uil Scuola non la pensa allo stesso modo, perché il vero problema che dovrebbe riguardare tutti è se sarà possibile iniziare il  primo settembre l’anno scolastico 2021/22, così  come vorrebbe il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi. Certamente bisognerà garantire il massimo della sicurezza, istituire presidi sanitari per distretto o per gruppi di scuole ed anche sanificarle scrupolosamente, per il bene di tutto il personale sia docente che Ata ma anche per quello degli alunni, alunne e genitori. 

Chi ritiene che nel periodo di lockdown il personale della scuola non si sia prodigato abbastanza dovrebbe  sapere che la DaD e la DiD (volute dall’ex ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ma contestate dalla Uil Scuola, che non ha ritenuto di sottoscrivere il relativo contratto, sottoscritto invece da altre organizzazioni sindacali) sono state avviate senza che gli stessi docenti fossero  stati in precedenza preparati ad un nuovo modo di fare scuola ma si sono subito impegnati egregiamente sia con la DaD che con la DiD.

Noi siamo più che convinti che attualmente le scuole stiano funzionando bene anche se con le inevitabili disuguaglianze che si vanno sempre più creando tra alunni edalunni. La Uil Scuola, di intesa con l’Irase nazionale, lo scorso anno scolastico già prima della pandemia in atto aveva avviato presso l’istituto comprensivo “G. Pascoli” di Rieti un corso di formazione sulle nuove tecnologie digitali per oltre ottanta docenti appartenenti a scuole di ogni ordine e grado.

Nei due primi incontri ( il terzo ed il quarto previsti non si sono tenuti a causa del Covid-19) un team di relatori, tra cui l’ispettore emerito Maurizio Tiriticco, la prof.ssa Patricia Tozzi e l’insegnante Maria Puglisi, avevano già ampiamente illustrato, anche con esempi mirati ed apposite slides, potenzialità ed usi della didattica digitale, pienamente condivisa da tutti i docenti frequentanti il corso.

Coloro che oggi  vorrebbero prolungare le lezioni fino al 30 giugno sappiano che i nostri ragazzi non debbono recuperare alcuna ora di lezione, perché è stata largamente utilizzata la didattica a distanza, perché l’anno scolastico in Italia ha una durata più lunga rispetto a quella degli altri paesi europei ma anche perché pochi giorni in più di scuola non risolverebbero proprio niente.

Quanto poi agli alunni disabili, siamo più che certi che non siano stati mai trascurati né in passato né oggi dalla politica, dai docenti di  sostegno e da tutti gli altri che interagiscono all’interno della classe. Ricordiamo pure che  con l’articolo 7 della legge 4 agosto 1977 n.517 furono abolite sia le classi di aggiornamento che quelle differenziali, previste dall’articolo 11 le prime e dall’articolo 12 le seconde della Legge 31 dicembre 1962 n.1859, ove affluivano gli alunni definiti allora svantaggiati.

Da oltre quaranta anni nella scuola hanno fatto il loro ingresso docenti specializzati per il sostegno, che in seguito sono stati coadiuvati prima dagli assistenti di base edin seguito da operatori sanitari specializzati, che collaborano attivamente con i docenti nella classe ove sono presenti alunni disabili. Cosa stia facendo attualmente la scuola è presto detto: i disabili possono frequentare le lezioni in presenza e non a distanza insieme ad alcuni  alunni della stessa classe. Forse qualcuno ricorderà ancora che la Uil Scuola di Rieti negli anni tra l’ottanta ed il novanta del secolo scorso aveva ottenuto a livello provinciale dal Provveditorato gli Studi di Rieti, giusto articolo 8 del DPR 970 del 31 ottobre 1975, un corso teorico-pratico di durata biennale per l’acquisizione del titolo di specializzazione per l’accesso a posti di ruolo cui si riferiva la specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili. Appare opportuno anche ricordare che negli altri paesi europei  ci sono ancora le classi differenziali.

Subito dopo Pasqua, dai nidi alla prima media, le scuole toneranno ad essere aperte in zona rossa, come ha stabilito la cabina di regia presieduta dal Premier Mario Draghi a Palazzo Chigi con i ministri ed i vertici del Comitato Tecnico Scientifico ed annunciato in conferenza stampa, mentre resterà in vigore lo schema attuale fino al 30 aprile  con tutte le restrizioni previste.

Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha detto in proposito“ abbiamo affermato la priorità della scuola e l’attenzione per il suo valore sociale”.

R. M.