Come annunciato nei giorni scorsi dal Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il  Governo è intervenuto sulle regole del mandato all’Estero del personale della scuola, con un Decreto Legge grazie al quale il personale scolastico, in servizio all’Estero, potrà optare per un unico periodo continuativo di nove anni di servizio sia nelle scuole italiane che  in quelle europee.

Le misure presenti nel provvedimento non ci soddisfano e non garantiscono risposte eque e omogenee a tutto il personale in servizio all’estero” ha  sottolineato Giuseppe D’Aprile(Segretario generale Uil Scuola Rua).

Mancano interventi concreti per salvaguardare le centinaia di corsi di lingua e cultura italiana nel Regno Unito, a rischio di chiusura a causa delle misure restrittive imposte dalla Brexit – ha ricordato  D’Aprile – che costringeranno il 90% del nostro personale scolastico al rientro in Italia entro la fine dell’anno scolastico. Da parte nostra ribadiamo, ancora, la necessità di restituire alla materia pattizia la mobilità professionale per l’estero e la durata del mandato previsto dalle vigenti norme del CCNL. Vanno armonizzate le regole e i periodi dei nostri docenti all’estero. Solo così si potrà garantire la tanto agognata continuità di insegnamento.”