In Svezia si è svolto il primo congresso della Sveriges Lärare (Swedish Teachers’ Union), la nuova formazione nata dalla fusione dei due principali sindacati svedesi del settore della scuola. Al congresso ha preso parte per il nostro sindacato Rossella Benedetti.
Nella sezione organizzata per gli ospiti stranieri i colleghi svedesi hanno illustrato le principali sfide che il nuovo Esecutivo avrà di fronte: il quadro fornito contrasta l’immagine comunemente diffusa nei nostri Paesi di una società ugualitaria.
La devoluzione negli anni novanta nell’organizzazione del servizio pubblico di istruzione agli enti locali ha aumentato la segregazione sociale, le disuguaglianze e ha alimentato il mercato delle scuole private.
Ne è risultato un crollo sensibile dei risultati di apprendimento ed una disaffezione verso la professione docente da parte delle giovani generazioni.
L’aver affidato il meccanismo degli aumenti salariali alla discrezione dei dirigenti ha dimostrato come la differenziazione dei salari individuali non produca migliori risultati di apprendimento. La ministra dell’istruzione svedese, presente al congresso, ha dichiarato di aver cambiato idea e di voler agire per riportare nelle mani dello Stato il sistema di istruzione pubblico.