I 14 milioni di euro che verranno destinati alla proroga dell’impiego dei collaboratori scolastici non bastano a colmare il grave ritardo ed il personale della scuola non può aspettare i tempi della politica. Quella dell’organico aggiuntivo Ata è una questione aperta e senza la proroga dei contratti fino al 30 giugno 2024 non verrà risolta. È la tutela di un diritto che non inizia oggi, a cui continueremo a dare voce, anche nella manifestazione del 23 aprile.
«Prendiamo atto del Suo impegno ma i fondi promessi per la proroga del personale collaboratore scolastico dell’organico aggiuntivo non risolvono il grave ritardo che sta determinando pesanti ripercussioni sulla funzionalità delle scuole che ad oggi, in assenza di direttive chiare e specifiche, si trovano nella condizione di non poter governare i procedimenti amministrativi e di non poter dare risposte alle legittime aspettative del personale». Ha detto il Segretario generale Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, in una lettera inviata il 16 aprile al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“Continueremo a rivendicare la proroga dei contratti al 30 giugno per tutto il personale coinvolto, un piano straordinario di immissioni in ruolo e l’ampliamento dell’organico ATA, anche al fine di rendere stabile l’attuale organico aggiuntivo. Ricordiamo – ha sottolineato D’Aprile – che nello scorso anno scolastico su 27.704 posti vacanti, per le immissioni in ruolo ne sono stati autorizzati meno della metà (10.116).
Siamo di fronte ad un’emergenza – ha aggiunto D’Aprile – per più ragioni: una parte significativa del personale interessato alla proroga dei contratti vive fuori sede e si trova nella scomoda posizione di non poter assumere le decisioni conseguenti al prolungamento del rapporto di lavoro (proroga dei contratti di locazione, organizzazione familiare relativa ai figli, spesso alle prese con la stessa frequenza scolastica).
Per questi motivi abbiamo chiesto al Ministro l’assunzione di un immediato provvedimento che definisca sin da subito la condizione giuridica di circa 6.000 persone. Un diritto dei collaboratori scolastici interessati garanti, insieme al resto del personale, della funzionalità delle scuole” ha concluso D’Aprile.