Si fa un gran parlare sul prolungamento del corrente anno scolastico ma non si affrontano, invece, i reali problemi della scuola italiana, tanto che Pino Turi (Segretario generale della Uil Scuola) e Pierpaolo Bombardieri ( Segretario generale della confederazione Uil) il 9 febbraio hanno fatto
conoscere il loro pensiero alle Agenzie, Ansa ed Adnkronos. Turi ha subito detto all’Ansa, senza mezzi termini, che la proposta è estemporanea anzi è addirittura un non – proposta ed ha aggiunto che in questi giorni c’è la corsa ad interpretare indiscrezioni che andrebbero rese esplicite. La Uil
scuola non conosce il pensiero di Draghi sulla scuola ma se si pensa ad un prolungamento del calendario scolastico non c’è dubbio che alla didattica a distanza non si riconosce la funzione di vera scuola che è solo in presenza. La scuola va inserita in un quadro organico di sviluppo che deve trovare nel Next Generation UE le risorse per interventi strutturali che iniziano dalla implementazione dell’organico, in una nuova composizione che consenta la soluzione della piaga del precariato che, se non risolto, pregiudicherà anche il prossimo anno scolastico. Dal canto suo Bombardieri ha detto che prima di parlare di prolungamento dell’anno scolastico verifichiamo che ci siano i presidi sulla sicurezza.
Alla Agenzia Adnkronos Bombardieri ha detto esplicitamente che in un momento così drammatico è opportuno coinvolgere tutte le parti del Paese perché ci sono alcune emergenze da affrontare e presentare a Draghi:.la difesa dei posti di lavoro e la creazione di nuova occupazione. mentre Turi
ha tenuto ad evidenziare che la Uil Scuola si è da sempre dichiarata disponibile al confronto su eventuali proposte del Governo, con l’unica avvertenza che facciano parte di un progetto complessivo che serva a mettere in sicurezza la scuola costituzionale, laica e nazionale. “La Uil
Scuola – ha aggiunto Turi- ha proposte da presentare e se il nuovo ministro dell’istruzione vorrà ascoltare la voce del personale della scuola ci convochi. Serve una inversione di tendenza mentre proposte estemporanee, come quella del prolungamento del calendario scolastico senza un piano
di interventi organici da concordare con i sindacati, significa tornare ad una narrazione vacua ed inutile, che vorremmo fosse lasciata alle spalle”.