L’anno scolastico 2023/2024 parte con 40.000 nuovi insegnanti di ruolo ma con un numero di posti lasciati alle supplenze ancora in crescita.
Quello che si registra ogni anno è un abbassamento della possibilità per i docenti di entrare in ruolo. Negli ultimi tre anni, tempo che l’Unione Europea considera come target massimo per la conversione di contratti precari reiterati in contratti strutturati, è in costante diminuzione il numero delle immissioni in ruolo autorizzate dalMef che ne dà la copertura finanziaria, quelle concretamente richieste dall’Istruzionenonché quelle effettuate. Ad ogni passaggio si perdono posti come si può constatare dalla lettura di una tabella predisposta dalla Uil Scuola Rua.
Così, se nel 2021 dopo le 112.473 immissioni in ruolo autorizzate e le 57.283 effettuate concretamente restavano 50.000 posti disponibili, quest’anno su 50.807 posti autorizzati ne sono stati assegnati soli 40.462
Il Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, ha affermato che è ancora più pesante la situazione sui posti di sostegno. Sebbene il ministro Giuseppe Valditara nei giorni scorsi abbia ribadito la possibilità, di cui si attende di conoscere la praticabilità concreta, di mantenere sullo stesso posto gli insegnanti di sostegno supplenti, soluzione ancora tutta da valutare, la precarietà di questi docenti attualmente sfiora l’emergenza.
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito l’anno scolastico in corso avrà 135.138 insegnanti supplenti, di cui 40.561 annuali e 94.577 fino al 30 giugno. Saranno 14.142 le supplenze “cuscinetto,” per adeguare l’organico alla situazione di fatto secondo le serie storiche (praticamente ineludibili) e 70.435 i posti di sostegno in deroga da coprire con supplenze fino al 30 giugno, termine della attività didattiche.
A questi dati le proiezioni ministeriali aggiungono 30.000 supplenti per effetto dell’aumento dei posti in deroga di sostegno in corso di anno scolastico. A dicembre, dunque, avremo sul sostegno oltre 100.00 insegnanti supplenti
D’Aprile ha anche detto che la stima di 200. 000 precari, che la Uil Scuola Rua aveva già fatto da tempo, è corretta e pone un problema urgente, vale a dire aprire il numero dei corsi universitari abilitanti sul sostegno, autorizzare il contingente delle immissioni in ruolo pari al fabbisogno e superare definitivamente la prassi di utilizzare a tempo determinato gli insegnanti. Ed ha anche aggiunto che la professionalità e la continuità didattica sono parte di quella qualità che vorremmo dare alla scuola, partendo proprio da chi la scuola la fa ogni giorno.