“Nell’anno scolastico 2022/2023, a fronte di 27.000 posti liberi, quelli autorizzati per le immissioni in ruolo sono stati 10.112. Solo 308 contratti a tempo indeterminato in più rispetto al turn over”. Ad affermarlo è Giuseppe D’Aprile, Segretario generale della Uil Scuola Rua che ha aggiunto: “Un consueto copione che ormai si ripropone da tempo, numeri insufficienti che, se confermati anche quest’anno, evidenziano le solite scelte ragionieristiche attraverso le quali si pensa di fare cassa. La scuola non può più essere utilizzata per il contenimento della spesa”.
Ed ancora: “A ciò si aggiunge la riforma dell’ordinamento ATA che, a seguito dell’ipotesi di contratto siglata il 14 luglio all’Aran ma non sottoscritta dalla Federazione Uil Scuola Rua, prevede la rivisitazione dei profili con ulteriore aggravio di mansioni per tale personale, già oberato da incombenze spesso totalmente estranee agli obblighi contrattuali. Un esempio chiaro è Passweb, l’assistenza specialistica agli alunni disabili o la gestione della rete informatica di Istituto.
Il PNRR poteva rappresentare una svolta per risolvere varie questioni aperte e certamente bisognava fare di più per rendere stabile l’organico ex covid. Non è stato fatto e ciò ha portato solo ad un sovraccarico del lavoro che ricade sulle Segreterie e sui Dirigenti scolastici.
Inoltre la svolta digitale, auspicata dal Governo e fissata nel PNRR, richiederebbe la presenza di Assistenti tecnici in ogni scuola. Lo suggeriamo da tempo. Una politica attenta si misura sull’esistente, deve saper fotografare la situazione attuale. La scuola necessità di scelte importanti e decisive” ha concluso D’Aprile.