L’11 maggio, presso l’Università Cattolica “Nostra Signora del Buon Consiglio” di Tirana,  si è tenuto un convegno organizzato dalla Uil Scuola Rua dal titolo “Il valore del Rispetto nel programma educativo”.

Giuseppe D’Aprile, Segretario generale della Uil Scuola Rua, nel suo intervento, si è soffermato sul tema “Educare al Rispetto, per una società più libera”.

D’Aprile ha detto, tra l’altro, che  rispetto non è una semplice parola, perché sarebbe molto riduttivo. E’ invece, un importante principio di vita, è un valore su cui dovrebbe basarsi qualsiasi relazione umana ed ha aggiunto:” E’ un sentimento di stima, di riguardo, è un modo di relazionarsi in cui si dà valore alle persone, al loro pensiero, alle loro azioni.  Rispetto implica fare attenzione a tutto ciò che ci circonda, sia esso umano o materiale, è l’opposto di indifferenza. Occorre lavorare sulla quotidianità  per la conoscenza delle differenze, per comprendere che queste  non comportano la superiorità di qualcuno a discapito di un altro.  Ecco perché, la scuola assume oggi un ruolo da protagonista nell’attuazione dell’articolo 3 della nostra Costituzione, attraverso il confronto, l’ascolto, il dialogo, la conoscenza, la condivisione, l’inclusione. Rispetto è una parola che assume significati diversi, dall’età antica all’epoca moderna, attraverso accezioni filosofiche, letterarie e religiose. Nell’antichità non esisteva questa idea di rispetto, che invece veniva declinato e vissuto o come deferenza/soggezione verso un’autorità, un potere costituito o una divinità o come stima o apprezzamento verso qualcuno cui veniva riconosciuto un carattere di eccezionalità, per una particolare performance o per un inusuale virtuosismo. Oggi possiamo invece condividere e promuovere un’idea di rispetto che porta con sé anche una parola diversa: la parola riconoscimento.  Ecco, questo è il fil rouge che riunisce – dall’antichità ai nostri giorni – le varie accezioni della parola rispetto nella convinzione che “Educare al Rispetto”, da parte di qualsiasi agenzia formativa, che sia la scuola o la famiglia, rende una società più libera”.

Sempre l’11 maggio D’Aprile ed il Responsabile Nazionale del Dipartimento Uil Scuola Esteri Angelo Luongo hanno incontrato la dirigente dell’ufficio scuole Lucia Cucciarelli ed hanno visitato la Scuola italiana di Tirana, l’unico istituto comprensivo paritario in lingua italiana presente in Albania.

D’Aprile ha anche ricordato che in  Albania oltre sessantamila  giovani  studiano l’italiano a Tirana, Korcia e Scutari con i nostri docenti inviati dal Ministero degli Esteri  nelle sezioni bilingue previste dagli accordi bilaterali. In  tante scuole pubbliche albanesi, dalla scuola media al liceo, in virtù del “Memorandum d’Intesa” con il nostro Paese si studia in lingua italiana anche la matematica, la storia, la storia dell’arte, la fisica e la biologia. L’italiano è la prima lingua straniera studiata nelle scuole di 23 città albanesi.