Nei giorni scorsi si è tenuto presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito un incontro sul tema della salute e della sicurezza nei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro (oggi PCTO).

Un incontro indispensabile visti i gravissimi incidenti, purtroppo mortali, accaduti ai tre  studenti, Lorenzo Parelli, Giuseppe Lenoci e  Giuliano De Seta, che erano impegnati in percorsi di formazione in aziende. E tanti sono anche gli infortuni, non mortali, che richiedono un’azione immediata, perché nessuna altra studentessa e nessun altro studente perda la vita mentre si sta formando!

Ivana Veronese ( Segretaria Nazionale della Confederazione Uil) ed Enrico Bianchi ( Segretario Nazionale della Uil Scuola Rua) hanno inviato un documento dettagliato contenente idee concrete che  si spera trovino presto attuazione. Si chiede, anzitutto, che sia sottoscritto un Protocollo specifico sui temi della salute e della sicurezza sul lavoro tra Governo, Parti sociali e Soggetti a vario titolo interessati, che possa essere recepito dalla legislazione in materia di PCTO.

Si propone, inoltre, l’istituzione a livello Regionale/Territoriale di un Registro delle imprese selezionate secondo gli “standard” minimi obbligatori, da condividere a livello nazionale. Tra questi, l’applicazione dei CCNL stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale ed il rispetto della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro, comprovato anche dalla assenza di sanzioni e dalla presenza obbligatoria del RLS aziendale o del RLST.

Le studentesse e gli studenti devono ricevere una adeguata formazione, erogata in presenza, sul tema della salute e della sicurezza sia di carattere generale che sui rischi specifici. È opportuno che i tutor, interni ed esterni, siano anch’essi formati sulla sicurezza e sulle finalità del PCTO. È necessario prevedere un’azione di coordinamento tra i tutor, interno ed esterno, finalizzata a garantire maggiori livelli di sicurezza per le studentesse e gli studenti impegnati nei PCTO.

Inoltre, deve essere previsto un adeguato fondo per l’istituto scolastico per la formazione del tutor e per l’eventuale uscita presso le aziende ospitanti. All’interno dei programmi complessivi di studi, a tutti i livelli devono essere inseriti in maniera adeguata programmi formativi su salute e sicurezza sul lavoro. Occorre ripristinare i Comitati di monitoraggio Alternanza Scuola-Lavoro, istituiti presso le Camere di Commercio, a partecipazione trilaterale con le parti sociali, le istituzioni locali e gli Ambiti Territoriali (ex Provveditorati provinciali). Infine si deve poi aprire un tavolo sulla qualità dell’esperienza, è inutile svolgerla se non la si lega al percorso di crescita delle competenze.