La Finanziaria 2023, che è quasi in dirittura di arrivo, se non sarà apportata una modifica al testo tuttora in discussione, potrebbe penalizzare la scuola, atteso che un istituto scolastico per avere l’autonomia con un dirigente effettivo ed un DSGA, dovrebbe avere non meno di 900 alunni, fatte salve le scuole situate in zone di montagna e nelle piccole isole. 900 alunni sono un numero esorbitante che sicuramente penalizzerebbe molte realtà scolastiche della nostra .provincia, ove gli istituti scolastici attualmente sono 27, di cui 12 con un dirigente reggente. Se per il prossimo anno scolastico si dovesse tenere conto del parametro 900, degli attuali 27 istituti meno di 15 avrebbero l’autonomia. Ma autonomia fino a quando, dal momento che si sta assistendo già da tempo ad un inarrestabile calo demografico? Le nuove realtà, in una provincia come la nostra, che ha una viabilità non certo eccellente, sarebbero ancor più penalizzate per la distanza dei vari plessi dalla sede centrale ed un dirigente scolastico dovrebbe impiegare molto del suo tempo per raggiungerli, con la aggravante che avrebbe sempre meno tempo da dedicare alle varie incombenze quotidiane nella sede centrale dell’istituto da lui diretto.
Se poi dovesse concretizzarsi l’autonomia differenziata in materia di istruzione e formazione, richiesta allo Stato da Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, ci sarebbe un motivo in più di preoccupazione, perché sarebbe la fine della scuola statale e l’inizio di quella regionale. E pensare che Paesi meno ricchi del nostro da sempre hanno messo al primo posto sia l’istruzione pubblica che la sanità, entrambe gestite dallo Stato. Staremo a vedere quel che succederà.
Intanto i sindacati stanno sollecitando il mondo della scuola per una raccolta di firme per una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, finalizzata a dare allo Stato più potere in materia di istruzione. Ricordiamo che pochi giorni fa sul sito è stato pubblicato il file per sostenere on line la raccolta di firme allo scopo di raggiungerne cinquantamila, tante ne servono per dare un seguito alla iniziativa sindacale.