Rosa Cirillo (Responsabile dei dirigenti scolastici Uil Scuola Rua), il 7 dicembre sul dimensionamento scolastico annunciato dal Ministro Valditara ha tenuto ad evidenziare che non sarà per nulla indolore ed ha aggiunto che tale piano è stato prospettato come una grande occasione per reinvestire in modo strutturale le risorse a favore del sistema scolastico. A parte le scuole sottodimensionate, che sono circa 300, la responsabile dei dirigenti scolastici Uil Scuola Rua si chiede se sia proprio necessario intervenire in un modo così pesante nell’organizzazione delle scuole, aumentando la distanza tra le figure apicali e il personale, gli studenti e le famiglie.
Se l’obiettivo dichiarato è quello di accompagnare con costanza i giovani, aiutandoli a valorizzare i propri unici e personali talenti come risorsa personale e come ricchezza di tutti, non sembra che il dimensionamento proposto sia quello che adatta la scuola agli studenti, che, al contrario, dovranno adattarsi a mega strutture scolastiche.
L’accorpamento delle scuole costringerà docenti, dirigenti scolastici e personale ATA ad adattarsi a nuove regole, a servizi amministrativi delocalizzati, per lo più allocati in territori o in un comune diverso. Per le famiglie verranno meno i riferimenti organizzativi funzionali.
Il dimensionamento della rete scolastica prevede la possibilità di accorpare più istituti anche distanti diversi chilometri sotto la guida dello stesso dirigente scolastico. Tradotto: molto più lavoro per i dirigenti.
Saranno le Regioni a decidere gli accorpamenti in modo autonomo sulla base del contingente di dirigenti scolastici assegnato.
Da valutare gli effetti sul personale di segreteria delle scuole che verranno soppresse che, nella migliore delle ipotesi, dovrà soltanto cambiare sede di servizio, trasferendosi di diritto nella segreteria della istituzione superstite ma potrebbe perdere il posto ed essere costretto a cercare sede altrove.
È una storia che si ripete: nel 2000 le scuole erano 11.592, nel 2012 9.139, nel 2021 8.160. La previsione per il 2023 è di portarle a 6.885. In trent’anni 40% delle scuole in meno, meno dirigenti, meno personale di segreteria, meno insegnanti.
A trarre beneficio dalla denatalità – ha concluso Rosa Cirillo – non sarà certamente lo sfoltimento delle classi per una didattica realmente personalizzata ed individualizzata ma solo le casse dello Stato, senza alcun beneficio per il lavoro del personale docente, ATA e dei dirigenti scolastici ma neanche per alunni e genitori.