Nel trattato dell’Unione Europea è chiaramente stabilita la parità uomo-donna ma, in pratica, l’attività legislativa al riguardo lascia molto a desiderare. Al di là della tutela minima della maternità, infatti, negli ultimi anni è stato difficile discutere di parità di genere, specialmente a causa del crescente successo dell’estrema destra in parecchi Paesi della UE.
La Uil Scuola, molto attiva all’interno del Comitato sindacale europeo per l’educazione (CSEE) e nel Comitato donne della Confederazione sindacale europea (CES), ha riportato l’attenzione dell’Assemblea delle donne Uil su alcune importanti iniziative legislative in discussione in questi mesi: la direttiva sulla trasparenza salariale e la direttiva sul contrasto alla violenza sulle donne ed a quella domestica.
A tre anni di distanza dall’approvazione della direttiva sulla conciliazione lavoro – vita privata, queste due leggi potrebbero dare nuovo impulso alla ricerca della parità effettiva che, secondo i dati dell’Istituto Europeo per la Parità di genere (EIGE), è ancora molto lontana.
In particolare, la direttiva sulla trasparenza salariale, nella parte in cui stabilisce un meccanismo di comparazione dei salari tra settori lavorativi rispetto allo stesso livello di studi richiesto, potrebbe essere usata come leva per la contrattazione collettiva dei settori altamente femminilizzati, dove i salari sono quasi sempre più bassi.
Una nota di Rossella Benedetti ( Uil Scuola)