La bozza di Decreto recante la disciplina dei percorsi a indirizzo musicale delle scuole secondarie di primo grado è stato oggetto dell’incontro che si è svolto presso il Ministero dell’Istruzione.  La Amministrazione, con un ritardo di ben cinque  anni, vuole dare attuazione a quanto disposto dall’articolo  12 del Decreto Legislativo 13 aprile 2017 n.60, che prevede che ogni istituzione scolastica secondaria di primo grado possa  attivare, nell’ambito delle ordinarie sezioni, percorsi a indirizzo musicale, prioritariamente per gruppi di studentesse e studenti, in coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa e che siano definiti:  a) le indicazioni nazionali per l’inserimento dell’insegnamento dello strumento musicale, in coerenza con le indicazioni relative all’insegnamento della disciplina della musica, tenuto anche conto delle competenze richieste per l’accesso ai licei musicali; b) gli orari; c) i criteri per il monitoraggio dei percorsi a indirizzo musicale. 

Per la Amministrazione ha partecipato Fabrizio Manca, neo direttore della Direzione Generale per gli Ordinamenti, per la Uil Scuola Rosa Cirillo e Mauro Panzieri.


La bozza presentata dalla Amministrazione non prevede più il corso unico ad indirizzo musicale, così come era contenuto nel precedente decreto che permetteva una organizzazione del gruppo classe più omogenea rispetto alle competenze degli alunni. Inoltre, è specificato che per autorizzare nuovi indirizzi musicali si debba utilizzare  come criterio di precedenza lo studio di nuovi strumenti.

La posizione della Uil Scuola
Pur  apprezzando che nella bozza di decreto siano stati inseriti elementi da sempre rivendicati, come, per esempio, l’attività di valutazione dei docenti di strumento musicale  da riferirsi esclusivamente agli alunni che si avvalgono di tale insegnamento e che le scuole debbano  adottare uno specifico regolamento per definire gli aspetti didattico – organizzativi del corso, la Uil Scuola  ha evidenziato  alcuni punti di criticità che di seguito si riassumono:

  • l’autonomia delle scuole deve essere maggiormente garantita permettendo così di rispondere alle esigenze del territorio ed alla domanda degli alunni;
  • va mantenuta la possibilità di ampliare il corso di strumento su più sezioni solo se, per mancanza di iscritti, non è possibile organizzarlo su una unica sezione;
  • al riconoscimento della funzione inclusiva dello studio dello strumento musicale non corrisponde un impiego di risorse aggiuntive per poter autorizzare ulteriori corsi che restano ad invarianza di spesa;
  • nonostante nella bozza sia specificato il monte ore delle attività di strumento musicale con una attenzione particolare alla musica  di insieme, si sacrificano le lezioni individuali che sono il fulcro dell’apprendimento dello strumento musicale per costruire, insieme agli allievi, basi solide anche per una eventuale prosecuzione degli studi musicali;
  • pur prevedendo un riequilibrio territoriale per valorizzare lo studio di tutti gli strumenti musicali presenti nell’ordinamento, non si prevede l’impiego di ulteriori risorse umane e finanziarie, che permettano di realizzare una maggiore diffusione dello strumento musicale, in particolare di alcune specialità poco presenti  senza penalizzare l’attuale contingente organico. A parere della Uil  Scuola vanno inseriti  nell’ordinamento delle scuole medie ad indirizzo musicale  anche strumenti al momento non presenti (canto, viola, mandolino, trombone, contrabasso…) al fine di garantire la continuità didattica tra la scuola  secondaria di primo grado e il liceo musicale nel cui ordinamento sono invece presenti.

Al termine dell’incontro Rosa Cirillo e Mauro Panzieri  hanno  proposto un tavolo specifico con più incontri, visto che l’entrata in vigore del decreto è fissata per l’anno scolastico 2023/2024.