“Il prossimo 31 marzo cesserà lo stato di emergenza e nelle scuole in questi giorni si sta cercando di riattrezzare una normalità che ancora non c’è. Il numero dei contagi è oscillante  e l’organico Covid, strutturato per le scuole in emergenza, non ha ancora avuto conferme. Siamo in una situazione nella quale vanno prese decisioni e, nella eventualità che questo organico non venga prorogato ulteriormente, bisogna riconsiderare la situazione sia normativa che amministrativa. I diritti non possono essere considerati privilegi. A scuola ci lavorano persone che fanno funzionare il sistema più importante del Paese, non vanno viste come numeri o come anonimi lavoratori da tutelare. Per il nostro sindacato questo è un fatto assodato e cruciale per la ripresa economica del nostro Paese”.

La richiesta che giunge dalla Uil Scuola è di un incontro al Ministero dell’Istruzione  che possa mettere in esame le varie questioni: la possibilità di  proroga dei contratti Covid a tutto il personale, circa cinquantacinquemila  persone  sino al termine dell’anno scolastico in corso, l’aggiornamento della condizione dei lavoratori sospesi, che sono circa settemila, cui non viene corrisposto nemmeno l’assegno alimentare, il trattamento riservato ai lavoratori fragili, che non versano in stato di gravità, per il calcolo complessivo delle assenze ai fini del comporto.

“Sono numeri che si collegano direttamente alle disposizioni che andranno prese in tema di organizzazione scolastica post – pandemia, per garantire la tutela e la sicurezza di tutta la comunità educante, gli investimenti necessari per la prevenzione chiesti da mesi, come i presidi sanitari a scuola e le misure per la valorizzazione professionale di tutto il personale. E’ necessaria una trattativa  da avviare al più presto” ha concluso Turi.