La netta chiusura del Ministero dell’Istruzione alla richiesta delle organizzazioni sindacali di proseguire il negoziato sulla mobilità del personale scolastico il 22 febbraio ha avuto come conseguenza la diffida di FLC CGIL e UIL SCUOLA al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi per comportamento antisindacale ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori.

L’azione legale mira a far riprendere la trattativa per il rinnovo del contratto integrativo sulla mobilità scaduto, la cui validità si estende al triennio 2022/2023, 2023/2024  e 2024/2025. Le due Segreterie sindacali ricordano che riguarda una trattativa  per il rinnovo del contratto integrativo sulla mobilità avviata dalla Amministrazione durante lo stato di agitazione della categoria sfociato nello sciopero della scuola del 10 dicembre e, successivamente, in quello generale confederale del 16 dicembre. Il negoziato non ha mai vissuto una autentica fase di confronto per recepire le più che legittime aspettative del personale.

Nel merito – osservano FLC CGIL e UIL SCUOLA che hanno promosso il ricorso – il testo proposto nega apertamente al personale scolastico la possibilità di potersi trasferire nelle sedi più favorevoli nel tempo, riproponendo la logica dei blocchi/vincoli triennali  che proprio attraverso la contrattazione nazionale  si sarebbe dovuta superare.

Impossibile dunque firmare un contratto in pejus. L’ obiettivo primario alla base dell’azione sindacale è dunque quello di riavviare il confronto, ripristinando un clima di agibilità democratica all’interno del mondo della scuola. Tra gli obiettivi c’è anche quello di recuperare le norme del contratto precedente che danno risposte utili al personale della scuola. FLC CGIL e UIL SCUOLA proseguiranno la loro azione di stimolo alla politica, al fine di ottenere anche quegli interventi normativi ritenuti necessari per permettere nell’immediato un buon esito della contrattazione sulla mobilità annuale.

Uil Scuola nazionale