“Abbiamo sempre chiesto valutazioni su dati certi, quei dati relativi al contagio nelle scuole e agli effetti della pandemia che da due anni ancora non si conoscono.Sappiamo solo da ciò che arriva dalle scuole, dalle situazioni reali, un vero e proprio grido di dolore, ha commentato il Segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi- in merito alle misure varate dal Governo per il rientro in classe.

Siamo in una situazione di grande difficoltà ed incertezza – ha osservato Turi – e queste nuove norme non aiutano certo a programmare e ad organizzare il lavoro e a dare certezze a famiglie e studenti. Il picco si presenterà tra due settimane e il Consiglio dei ministri vara le nuove azioni di contrasto, rinviando o mediando elasciando all’auto – sorveglianza ed al fai da te.

Ciò che non riusciamo proprio a capire è perché si è voluto discriminare, nella popolazione studentesca, tra vaccinati e non, dividendo e non unendo la comunità scolastica, ben sapendo che sarà difficile, se non impossibile con azioni legittime e trasparenti, sapere lo stato di vaccinazione dei ragazzi. Le scuole saranno costrette ad arrangiarsi, come sempre, nella pandemia. Si chiede ancora responsabilità al limite del miracolo, con poche risorse disponibili e norme farraginose di difficile applicazione e di dubbia efficacia.

Pensiamo al tiro alla fune che c’è stato in queste settimane tra i sindacati, il governo ele forze politiche sulla proroga dell’organico Covid. Ed ora, mentre nella sanità il personale è ai minimi, nella scuola si fa il conto con il personale chiamato per far fronte all’emergenza, proprio con quell’organico di precari saltuari, che si voleva negare. Una chiara mancanza di  visione della emergenza.

Persone e lavoratori sempre marginalizzati a cui la Uil e la Uil Scuola hanno indirizzato le ragioni di uno sciopero che sempre più mostra la fondatezza delle proprie  ragioni. La macchina organizzativa servirà solo per ordinare mascherine FFP2? In che modo si darà seguito al tracciamento, alla ventilazione regolata delle aule scolastiche che stiamo rivendicando da tempo, proprio come i tamponi gratuiti che solo ora sono stati annunciati?”