Domani il personale della scuola sarà chiamato allo sciopero che è stato indetto da quasi tutti i sindacati, eccezion fatta per la Cisl Scuola che ha deciso di non aderire ed è certamente difficile capirne appieno le motivazioni. Chi ha seguito e sta ancora seguendo la discussione in Parlamento sulla manovra di bilancio per il 2022 dovrebbe certamente sapere che alla scuola, se non si interverrà con ulteriori risorse, andrebbero solo briciole, dal momento che di una manovra da 33 miliardi di euro alla scuola verrà destinato solo un misero 0,62%. Quale sarà l’atteggiamento del mondo della scuola nei confronti di chi ha deciso di non scioperare? Staremo a vedere. L’8 dicembre la confederazione Cisl con un comunicato ha annunciato che sabato 18 dicembre terrà in piazza a Roma una manifestazione nazionale responsabile e costruttiva che punta a migliorare i contenuti della Manovra e ad impegnare il Governo ed ha aggiunto che lo sciopero non è la via giusta perché bisogna consolidare l’interlocuzione con il Governo. Tutte le altre sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero stanno forse sbagliando politica? E ci sarà chi potrebbe credere che non abbiano voluto interloquire con il Governo e non abbiano cercato ripetutamente di indurlo a porre una maggiore attenzione ai problemi ed alle richieste per la scuola? Torniamo allo sciopero di domani. Sono previste manifestazioni in quattro città mentre a Roma un corteo, partendo dalla Piramide, porterà la protesta fin sotto il Ministero dell’Istruzione situato in Trastevere. E’ auspicabile che tutto vada bene e che nel corteo non si infiltrino estranei al mondo della scuola. Intanto i quattro sindacati maggiori che hanno indetto lo sciopero, vale a dire FlcCgil, Uil Scuola, Snals/Confsal e Gilda/Unams, il 7 dicembre si sono confrontati con tre esponenti del PD, Marco Meloni, Antonio Misiani e Manuela Ghizzoni, quest’ultima responsabile per il settore scuola e università, con cui hanno discusso sui problemi della scuola, tra cui maggiori risorse per il rinnovo del CCNL, l’organico Covid Ata ed il precariato. Confronto sicuramente proficuo ed impegno per la scuola assicurato.