Con un solo positivo in classe non si tornerà alla Didattica a distanza (Dad). E’ quanto ha detto il Governo che ha sconfessato la circolare ministeriale emanata lunedì scorso del Ministero dell’Istruzione. Una nuova circolare supera quella di lunedì e ci dovranno essere due casi di positività per gli alunni dai sei ai 12 anni (primaria e prima classe di scuola media) per tornare alla Dad. Per gli alunni oltre i dodici anni, che rappresentano l’ 85% dei vaccinati, vale il sistema della sorveglianza attiva con i tamponi. La Dad ci sarà dal terzo alunno contagiato in classe?  Si vedrà. Si ricorda che il generale Paolo Figliuolo ha detto che intensificherà le attività di testing nelle scuole al fine di potenziare il tracciamento perché le lezioni  in presenza e sicurezza sono una priorità del Governo. E fin qui la notizia. Ma a ben riflettere  appare evidente che non c’è sintonia tra il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e l’Esecutivo e ciò non va bene. Più volte Pino Turi (Segretario generale della Uil Scuola) ha lamentato la politica del ministro Bianchi che ha sottoscritto anche un Patto per la scuola ma non ha avuto alcun esito, tanto che più volte Turi ha evidenziato che le trattative con Bianchi finiscono per diventare inutili perché non portano ad alcun risultato per la scuola.  Conclusione: la confusione regna sovrana.