A Riccione dal 2 al 4 dicembre si è tenuta una conferenza del Consiglio Nazionale della Uil Scuola Rua con oltre 600 partecipanti. I lavori sono stati aperti dal Segretario organizzativo, Giancarlo Turi e, dopo i saluti degli ospiti, tra cui il Segretario della Uil Emanuele Ronzoni ed il Segretario generale della Uil Scuola Rua Emilia-Romagna, Serafino Veltri, ha preso la parola Giuseppe D’Aprile, Segretario generale della Uil Scuola Rua, che ha detto che l’incontro rappresenta un momento di verifica, una occasione per fermarci a riflettere sul percorso politico – sindacale intrapreso e sui risultati raggiunti, mantenendo lo sguardo fisso sugli obiettivi delineati nel nostro congresso nazionale del 2022. Ed ha aggiunto:” È un passaggio essenziale per assicurare che le nostre strategie siano efficaci ed allineate alle necessità di chi rappresentiamo, anche in vista delle elezioni delle RSU che si terranno il 14,15 e 16 aprile 2025.
“In questi anni – ha aggiunto – abbiamo raggiunto importanti traguardi: il successo elettorale alle elezioni del CSPI, un significativo incremento di iscritti ed una presenza attiva sul territorio nazionale ed internazionale. Abbiamo ascoltato, dialogato ed agito a tutela e valorizzazione del personale. Tuttavia il nostro lavoro non si esaurisce qui. Ci attendono sfide complesse, come il contrasto alla precarietà, il miglioramento delle condizioni di lavoro del personale della scuola e l’innalzamento delle retribuzioni. Affronteremo queste questioni con lo spirito critico e costruttivo che ci contraddistingue, attraverso un’azione sindacale propositiva e concreta. Insieme, per un sindacato più forte, un sindacato non servile ma che serve gli altri. Con la consueta coerenza e con determinazione sapremo affrontare con successo le sfide future”.
I lavori sono proseguiti il 3 dicembre, mattina e pomeriggio, intervallati da un costruttivo dibattito vivacizzato dai molti e qualificati presenti.
Il 4 dicembre è intervenuto anche Pierpaolo Bombardieri, Segretario generale della Confederazione Uil, che ha detto, tra l’altro, che la scuola italiana vive un momento di estrema difficoltà, con stipendi tra i più bassi d’Europa: un insegnante percepisce in media 1.600 euro netti al mese, mentre un collaboratore scolastico appena 1.100 euro. Dati su cui bisogna riflettere e che ci collocano agli ultimi posti in Europa e testimoniano una scarsa attenzione verso chi ogni giorno contribuisce a costruire il futuro del nostro Paese. La scuola richiede interventi concreti ed immediati, a partire dall’aumento delle retribuzioni. Infine sono stati votati alla unanimità vari provvedimenti istituzionali. Per la cronaca, per la provincia di Rieti hanno preso parte all’incontro Paolofiore De Santis, Domenica Pedica, Giovanni Febroni, Roberto Melchiorre e Marco Turani.