Nei giorni scorsi Cristiano Corsini, docente di Pedagogia sperimentale all’Università di Roma 3, su Orizzonte Scuola ha affrontato un annoso problema della scuola italiana che ha tenuto e tiene ancora desta l’attenzione di molti, vale a dire la valutazione degli alunni, numerica o per giudizi che sia. Chi ha avuto l’occasione di fare una ricerca sui vari sistemi di valutazione dei nostri alunni, dagli anni settanta dello scorso secolo ad oggi,  si sarà senza dubbio reso conto che si è passati dalla valutazione numerica ai giudizi analitici e di nuovo  viceversa, tanto  che la scuola ha dovuto di volta in volta metabolizzare le varie modalità di valutazione degli studenti succedutesi nel tempo, talvolta per interventi a gamba tesa del mondo politico su problemi che si sarebbero invece dovuti lasciare ad esperti di pedagogia. Ma prima di tornare a Cristiano Corsini ricordiamo ai lettori del nostro sito cosa ha detto sulla valutazione l’Assessore all’Istruzione ed  al Merito della Regione Piemonte, Elena Chiorino, il cui pensiero sulla valutazione di seguito riportiamo  “Torniamo a riconoscere l’autorevolezza degli insegnanti, torniamo ad un sistema di voti, anche in condotta, e abbandoniamo i giudizi per una valutazione più chiara per i docenti e allo stesso tempo più comprensibile per le famiglie”. Il prof. Corsini  nella intervista rilasciata ad Orizzonte Scuola, che invitiamo a leggere, ha espresso chiaramente il suo pensiero  sulla valutazione degli alunni ed  ha detto senza mezzi termini che il giudizio descrittivo degli alunni rappresenta lo strumento più efficace perché le sintesi numeriche non aiutano a comprendere il livello di apprendimento. Se si torna al voto numerico è per abbandonare l’apprendimento in favore di una classifica; il numero, al contrario del giudizio, non descrive il livello di apprendimento dell’alunno. Ed ancora,  per Corsini la valutazione per giudizi deve essere il momento per migliorare gli apprendimenti e regolare l’insegnamento, e  la  valutazione periodica e finale potrà aiutare  anche gli insegnanti. Nell’intervista il prof. Corsini ha anche espresso il suo pensiero sul docente tutor (tanto caro al ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara), figura che  non serve, perché è sbagliato affidare solo ad un docente la responsabilità diretta del recupero degli apprendimenti e la valorizzazione dei talenti, perché tale lavoro deve essere fatto da tutti i docenti. Una ultima considerazione di chi scrive: “ siamo davvero certi che un voto possa essere bastevole ad esprimere una esaustiva valutazione del percorso individuale di ciascun alunno o sarebbe, invece, più opportuno affiancare al  voto numerico un giudizio analitico, perché in tal modo la valutazione sarebbe più completa?”