“Sembra proprio inevitabile: ogni ministro, di qualsiasi governo, non riesce a trattenere l’aspirazione a voler fare daccapo, a cambiare, a trasformare l’esistente, invece di farlo funzionare meglio. La scuola non è un campo nel quale sperimentare innovazioni à la carte”.

E’ quanto ha affermato Giuseppe D’Aprile (Segretario generale Uil Scuola Rua), parlando il 9 gennaio con l’Agenzia ANSA sull’annuncio del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara sull’istituzione della figura del docente tutor a scuola.

“In un momento delicato, nel quale si sta discutendo all’Aran la parte normativa del contratto  e in Parlamento si mettono a punto gli emendamenti al Milleproroghe, compresi quelli sui vincoli alla mobilità del personale, sarebbe opportuno e utile prima chiudere le partite in atto – ha osservato D’Aprile – perché l’esiguità delle risorse non può essere la chiave con la quale guardare agli interventi destinati all’istruzione. Pochi soldi per pochi: è questo ciò che ci viene da leggere all’annuncio del docente tutor. Una parabola che conosciamo già e che auspichiamo non ritorni”.

Ed ancora, “Valorizzare l’esistente, togliere carte inutili, offrire garanzie di stabilità al personale è     questo un lavoro che siamo intenti a costruire in sede, sia contrattuale che negoziale, guardando ai bisogni concreti. Come si diventa tutor, chi lo decide, con quali compiti, quali criteri, quale retribuzione? Prima di dichiararci contrari o d’accordo sarebbe opportuno conoscere i dettagli del progetto che debbano  essere alla base di una programmazione non estemporanea ma che necessiti necessariamente di un confronto serio e preventivo da riportare in sede contrattuale”, ha concluso  D’Aprile.