Dopo l’articolo pubblicato il 5 gennaio scorso sul nostro sito sulla autonomia differenziata riportiamo anche  quello che ha detto Giuseppe D’Aprile nei giorni scorsi alla Agenzia Adnkronos. Per  il Segretario generale della Uil Scuola Rua “la proposta non convince molte parti che credono che in questo modo si andrebbero a penalizzare quei territori già in forte difficoltà. Secondo la Uil Scuola  il mondo della conoscenza deve unire e non dividere. La discussione politica sulla regionalizzazione di questo Paese – ha sottolineato D’Aprile – non è ancora iniziata. Stiamo aspettando  di conoscere il pensiero di tutte le forze politiche che dovrebbero rappresentare anche l’opinione di quel milione di lavoratori che conoscono davvero la scuola italiana, che la fanno funzionare  tutti i giorni con passione e responsabilità, indipendentemente dal luogo di lavoro. Per quanto ci riguarda ci opporremo in ogni modo  legittimo e nel rispetto della Costituzione contro scelte  che possono dividere il Paese. La Scuola per noi è solo quella nazionale. Diversamente si decreterebbe, non solo la frammentazione  e la diseguaglianza nell’accesso alla istruzione  ma la fine del sistema scolastico nazionale. Scuola, sanità, servizi sociali,  trasporti, infrastrutture sono alcuni dei settori  nei quali il gap tra le regioni del Sud  con altre realtà è talmente ampio che ha già prodotto conseguenze in termini di disuguaglianze civili e di costi sociali. Lo Stato deve mantenere un ruolo centrale nella istruzione, attraverso un modello che sia garanzia di laicità,gratuità e pluralismo, che contribuisca a mantenere alto il livello qualitativo dell’istruzione che rappresenta uno dei principali fattori di crescita economica e sociale di qualsiasi paese.”