“Quando tutto sembrava risolto, con vero stupore abbiamo appreso che è stato ritirato l’articolo 5,comma 12, del Decreto Milleproroghe, che avrebbe derogato di un anno l’applicazione del vincolo sulla mobilità del personale docente, pare per verifica della compatibilità con il PNRR».
Le logiche imposte dalla Comunità Europea (così da notizie ufficiose) rischiano di penalizzare migliaia di docenti, i cui diritti vengono calpestati in nome di uno degli obiettivi stabiliti nel PNRR: la continuità didattica.
Imporre il rispetto della continuità didattica per la mobilità dei docenti di ruolo e far finta che la stessa non esista dinanzi, ad esempio, ad oltre 200 mila precari che a tutt’oggi continuano a cambiare sede a danno della sacrosanta continuità didattica da garantire agli alunni, sa di paradossale” – ha affermato il Segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile.
“Nomine a tempo determinato ancora in corso per i fallimenti dell’algoritmo utilizzato per le supplenze ma evidentemente già dimenticato, nomine da graduatorie dei concorsi a ridosso di Natale, docenti di sostegno che cambiano continuamente, testimoniano un modo di gestire la scuola contraddittorio che – ha sottolineato D’Aprile – si ripercuote sul personale tutto ed in modo particolare sugli alunni apparentemente tutelati nei proclami ma abbandonati nei fatti.
Se davvero si hanno a cuore le sorti della scuola da parte del Ministro Valditara, che più volte si è espresso favorevolmente per una positiva risoluzione della questione dei vincoli, urgono scelte coraggiose anche in controtendenza – ha puntualizzato il Segretario generale della Uil Scuola Rua – rispetto a disposizioni comunitarie che non solo non soddisfano i bisogni dell’intera comunità educante ma sicuramente non risolvono il “cronico mismatching territoriale” (come previsto nel PNRR).
Saremo coerenti e non ci rassegneremo – ha messo in chiaro D’Aprile- e continueremo, coerentemente con quanto fatto fino ad oggi, a rivendicare con il ministero, fin dal prossimo incontro, la risoluzione del problema sui vincoli della mobilità per via contrattuale”.