“La nuova manovra , per quel che riguarda la scuola, al momento non presenta una alternativa alle politiche del precedente governo ma una negativa continuità. Mancano riferimenti concreti su precariato, reclutamento, organico ATA e abolizione dei vincoli sulla mobilità del personale docente. Altro aspetto negativo riguarda i tagli di cui noi, come Federazione Uil Scuola Rua, non accettiamo alcuna gradazione” E’ quanto ha affermato Giuseppe D’Aprile, commentando i provvedimenti sulla scuola contenuti nella manovra e, in particolare, il pacchetto di emendamenti presentati dalla maggioranza in cui si prevede un incremento di trenta milioni di euro a decorrere dal 2023 del contributo per le scuole paritarie.” Ed ancora, “ Come abbiamo sottolineato in tutte le riunioni al ministero – ha sottolineato D’Aprile- la differenza di trattamento tra scuole statali e scuole paritarie è per noi inammissibile. Perché si usano due pesi e due misure? Parliamo di un incremento di trenta milioni di euro oltre la somma congelata dal governo Draghi (settanta milioni) per compensare il calo degli iscritti avvenuto durante i due anni di pandemia. Al contrario, la scuola statale subisce tagli dinanzi al calo dovuto alla denatalità. Su questo ultimo punto la nostra proposta è chiara:18/20 alunni dovrebbero tornare ad essere uno standard per il nostro Paese. Trasformare il problema della denatalità in una opportunità e non in una penalizzazione rappresenterebbe per il governo una prova di lungimiranza, di una scelta radicale e coraggiosa che darebbe risultati certi e duraturi.”