Il 6 dicembre, presso la Sala “Aldo Moro” del Ministero dell’Istruzione e del Merito,il ministro Giuseppe  Valditara ha presentato il Piano per l’edilizia scolastica.

Nel corso della conferenza di presentazione sono intervenuti  il Direttore generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale, Gianna Barbieri, ed il Direttore generale coordinatore  dell’Unità di missione del Ministero per il PNRR, Simona Montesarchio.
Il ministro Valditara ha annunciato che il Piano per l’edilizia scolastica, comprensivo dei fondi del PNRR, prevede un investimento pari a 2 miliardi 3 milioni e 900 mila euro per la messa in sicurezza, la riqualificazione, l’adeguamento sismico, l’antincendio e  l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Il piano prevede l’autorizzazione di 330 interventi relativi a 710 milioni di euro di fondi PNRR già ripartiti, il riparto delle risorse e l’autorizzazione di 171 interventi relativi a 255,6 milioni di euro di fondi destinati alle palestre scolastiche.

 Ed ancora, l’autorizzazione di 266 interventi su mense e palestre relativi a 84,4 milioni di euro di fondi PON. Infine, il riparto regionale ammonta a 953,5 milioni di euro, i cui interventi saranno autorizzati sulla base delle indicazioni delle regioni.

Rispetto ai fondi originari sono triplicate le risorse per l’edilizia previsti nel PNRR. Una decisione che la Uil Scuola RUA ha accolto  con favore, visto che il problema delle carenze infrastrutturali coinvolge tutta la comunità educante ed è una vera e propria emergenza nazionale.

Bene l’aumento delle risorse ma per la Uil Scuola Rua persistono nel progetto del ministro alcune criticità. Innanzitutto, nonostante i tanti fondi messi a disposizione negli anni per la sicurezza nelle scuole, quasi il 40% degli edifici non possiede il collaudo statico e meno del 50% non possiede il certificato di agibilità o quello di prevenzione incendi. Non convince inoltre la questione relativa ai tempi, su cui Valditara ha risposto in maniera troppo vaga, affermando che la situazione è in work in progress e che sarà necessario lavorare con i vari enti locali.

Infine, la questione territoriale. I fondi destinati al Sud Italia non sembrano sufficienti per  poter sopperire a quella che lo stesso ministro ha definito una vera emergenza. I  91,9 milioni di euro alla Calabria o i 25,1 milioni destinati alla Basilicata sono troppo pochi e, soprattutto, non sono paragonabili a quelli stanziati per la Lombardia  che avrà 263,5 di  milioni di euro.

In sostanza, l’impegno economico è importante ma il rischio che non sia sufficiente c’è,  come ha sottolineato Giuseppe D’Aprile (Segretario generale Uil Scuola Rua) che ha  anche detto che   servono scelte mirate e, a beneficiarne, devono essere le strutture più precarie, collocate nelle aree più fragili d’Italia.

Ed ancora, D’Aprile “investire sull’edilizia scolastica significa anche garantire al personale e agli alunni una scuola uniforme su tutto il territorio nazionale che, partendo proprio dalle infrastrutture, possa rispondere alle esigenze dei bambini e degli adolescenti, anche in attuazione del principio di pari opportunità previsto dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.