Giuseppe D’Aprile (Segretario generale Uil Scuola Rua) ha tenuto ad evidenziare che i benefici  della riduzione della differenza tra lo stipendio lordo e quello netto sono    un obiettivo che va perseguito con fermezza ma non va bene  sommarlo alle risorse destinate al rinnovo del contratto del comparto istruzione e ricerca.

“Creare confusione – aggiunge D’Aprile –   mentre la trattativa sta per entrare in una fase delicata, è fuorviante e lede profondamente la dignità del personale della scuola che  appartiene all’ultimo dei comparti pubblici che non ha ancora rinnovato il contratto di lavoro scaduto il 31.12.2018. Le risorse attualmente disponibili sono e rimangono esigue. Per questo – rilancia D’Aprile – i 300 milioni di -euro (stralciati recentemente dal CCNI sul Fondo MOF sottoscritto il 3 ottobre scorso dalle OO.SS -ndr.) dovranno essere definalizzati ed andare ad incrementare le somme che serviranno per un rinnovo contrattuale dignitoso.

Ed ancora – dice D’Aprile –  la congiuntura economica non è delle più favorevoli, l’inflazione si avvia verso il 10%  ma la risposta all’aumento del costo della vita non può essere la stagnazione degli stipendi, che non reggono il passo con il trend dei rincari. In questo modo si accelera,  non si inverte, .il processo di recessione già in atto,

È necessario ed urgente – conclude D’Aprile – che la politica realizzi investimenti ulteriori rispetto a quelli già previsti. La scuola può e deve essere il soggetto cui destinare nuove risorse, stabili e strutturali nel tempo, fuori dagli attuali vincoli di bilancio”.      

Una nota di Giuseppe D’Aprile