La scuola non è solo lo strumento per imparare a ‘leggere, scrivere e far di conto ma il luogo primo e principale per la costruzione dell’eguaglianza sociale, al di fuori di qualsiasi meccanismo competitivo e di mercato.
I controversi cambiamenti degli ordinamenti hanno evidenziato quanto il valore aggiunto del sistema di istruzione sia il lavoro delle persone, l’impegno, la passione. Ed è per questo che in ogni decisione politica si deve partire dal dare il giusto valore al lavoro delle persone magari eliminando i tanti sprechi presenti proprio nella scuola.
Mi riferisco – osserva il Segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile – all’Istituto Invalsi bacchettato dalla Corte dei Conti che ha sottolineato l’esistenza di pesanti criticità. Un istituto durante la pandemia che ci è costato oltre 5 milioni di euro, a fronte di costi a regime di circa 7 milioni di euro l’anno. Con un bilancio che sfiora i 18 milioni di euro. Una cifra che non può passare inosservata mentre tutto il personale della scuola sta rivendicando risorse per rinnovare il contratto.
Possiamo farlo, appunto, eliminando gli sprechi – rilancia D’Aprile.