Il 20 luglio si è svolto all’ARAN il quinto incontro sulle risorse contrattuali destinate al rinnovo del CCNL 2019/2022. Il dott.Pierluigi Mastrogiuseppe (ARAN) nell’introdurre i lavori ha illustrato le risorse a disposizione per il rinnovo del CCNL Scuola, la cui vigenza è scaduta il 31 dicembre 2021. Le stesse derivano dagli accantonamenti effettuati con le Leggi di Bilancio 2019, 2020, 2021 e 2022. Quelle del 2022 sono finalizzate a finanziare il salario accessorio attribuibile al personale con la contrattazione decentrata di istituto.
La dotazione complessiva, comunicata dall’ARAN, supera di poco due miliardi di euro. Ripartendo le stesse per 13 mensilità e sulla base degli addetti del settore ( oltre un terzo dei dipendenti pubblici), equivale ad un aumento medio mensile lordo pro-capite di € 97,15, cui va sottratta la quota dell’elemento perequativo previsto dal CCNL in atto, €10.43 già in godimento, per cui l’aumento reale si attesta a € 86.7 lordi pro-capite.
Ulteriori risorse derivano dagli stanziamenti disposti con la Legge di Bilancio 2022 e riguardano:
- La valorizzazione del solo personale docente per trecento milioni di euro, disponibili dall’1.1.2022, il cui ammontare medio mensile, sempre per 13 mensilità, determina una ripartizione di €16 mensili pro capite ma non per tutti perché si tratta del salario accessorio.
- L’incremento del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (89,4 milioni), sempre per il personale docente, che ripartito, determina un aumento di € 5,31 pro capite al mese ma non per tutti, perché si tratta
del salario accessorio.
- Il rinnovo dell’Ordinamento Professionale del personale ATA reca una dotazione di 36.9 milioni di euro che, ripartito, determina una quota di: € 9,79 mensili pro capite.
- La Uil Scuola, rappresentata da Giancarlo Turi e Pasquale Raimondo, ha giudicato del tutto inadeguate le risorse messe a disposizione per il rinnovo del CCNL se comparate con gli obiettivi contenuti nell’Atto di Indirizzo emanato dal Governo: poche sono le risorse e molte le pretese.
La prosecuzione della trattative richiede un chiarimento di fondo: il Governo deve finanziare con nuove e significative risorse il rinnovo del CCNL perché quelle che ha comunicato l’ARAN non sono sufficienti neanche a recuperare parzialmente il potere d’acquisto delle retribuzioni che sono ferme da oltre tre anni. Per la Uil Scuola non è possibile che risorse, sia pure insufficienti, siano congelate nella disponibilità del MEF che continua ad assottigliarle invece che ad incrementarle.
La Uil Scuola con tutte le componenti partecipanti al tavolo ha chiesto un chiarimento politico, rappresentando i limiti che impediscono una vera e proficua trattativa prima di procedere con i successivi incontri.