L’alleggerimento delle misure sulla scuola poggia su una falsa partenza: i minori non hanno la capacità giuridica di decidere. Sono le scelte dei genitori che  li determinano ed ovviamente  al danno provocato dalla pandemia se ne aggiunge uno psico – fisico sugli alunni non vaccinati, ai quali  sarà quasi impossibile spiegare il motivo per cui non possono andare a scuola come gli altri per usufruire di un loro diritto allo studio – così si è espresso  il Segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, in merito alle nuove disposizioni approvate dal Governo.

Le conseguenze della Dad sono chiare a tutti ma si continua ad indicare la Did (didattica integrata a distanza) come strumento. In questo modo – spiega Turi –  si penalizzano tutti, sia chi è in presenza sia chi è a casa.  I docenti- Mandrake non esistono. Ci sono persone impegnate a fare bene il loro lavoro ma non si può imporre una scelta professionale mirata ad attuare una didattica che produce un impoverimento dell’apprendimento per tutti.

In tempi non sospetti ci siamo già espressi contro l’inaccettabile discriminazione che nelle scuole secondarie distingueva tra alunni vaccinati e non vaccinati.  Pensare di governare la realtà non equivale a pensare con i decreti. Serve una fase due per la scuola – osserva Turi – nella quale si sappia  ascoltare e  dare fiducia all’istituzione scuola, anche per uscire dalla pandemia, dalle sue conseguenze più gravi e dare risposte alle necessità professionali indotte.