I sindacati Flc/Cgil, Uil Scuola, Snals/Confsal e Gilda/Unams non hanno partecipato all’incontro che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi inizialmente aveva fissato per il 17 e poi differito al 18 novembre con la stessa impostazione e lo stesso ordine del giorno, la Legge di Bilancio. La dichiarazione dello stato di agitazione ha interrotto le normali relazioni sindacali, per questo le quattro sigle non hanno partecipato all’incontro.
Ci aspettavamo una diversa sede di discussione e confronto – hanno dichiarato Sinopoli, Turi, Serafini e Di Meglio – magari dopo una valutazione politica che coinvolgesse l’intero Governo, per cercare di comporre la vertenza in atto dando possibili risposte alle problematiche che abbiamo sollevato.
Il momento è particolarmente serio: il testo della legge di Bilancio non contiene le risorse necessarie per il rinnovo del contratto; le relazioni, tecnica e politica, spostano denaro da un capitolo all’altro, a parità di impiego di risorse e persone, con giustificazioni formali, offensive e gravissime nei confronti dei docenti; gli interventi normativi, come la mobilità del personale, vengono fatti a costo zero; l’organico Covid, strumento di emergenza utilizzato in pandemia, viene prorogato per gli insegnanti ma non per il restante personale. Sono questi -hanno sottolineato i quattro Segretari generali – i temi sui quali vorremmo confrontarci con il ministro Bianchi. La Legge di Bilancio l’abbiamo letta bene, la scuola è completamente marginalizzata e bisogna rimediare. Ci aspettiamo che il ministro intervenga affinché il Governo assuma come centrali i temi che preoccupano il personale della scuola. Non è con gli annunci in divenire del PNRR che si promuove e si investe sulla scuola, servono le risorse in Finanziaria. Le infrastrutture della scuola sono sostanzialmente il suo personale. Bisogna prendersi cura di chi a scuola lavora, garantendo stabilità del personale, classi meno numerose, mobilità liberata dai vincoli e pienamente contrattualizzata, eliminando il precariato e garantendo retribuzioni adeguate. Nei mesi scorsi è stato firmato un Patto per la Scuola che è rimasto completamente inattuato nei modelli, negli obiettivi, negli. Ci aspettiamo un deciso cambio di rotta altrimenti la risposta non potrà che essere la mobilitazione generale della categoria.