Ci sono voluti 14 giorni per trasformare la bozza sulla Finanziaria 2022 nel testo ufficiale inviato alla Camere per l’approvazione ma per la scuola si è deciso di non investire. Per Turi (Segretario generale della Uil Scuola) siamo in presenza di  una scelta profondamente sbagliata, cui si aggiunge un modo di precedere inedito e gravissimo: per dare risorse al sistema scuola – ha sottolineato- bisogna dire, non solo che chi li prende li merita, ma anche che gli altri sono degli inetti ed è giusto non dargli nulla.

Andiamo al punto: per retribuire l’indennità di posizione dei dirigenti scolastici viene attuata una distrazione di fondi prelevati dal capitolo di spesa per la valorizzazione del personale docente. Si leva ai docenti per dare ai dirigenti: venti milioni di euro destinati al fondo dei dirigenti. Fondo che – ha spiegato Turi – andava giustamente integrato, ma con soldi aggiuntivi.

La giustificazione della scelta è stata trovata nelle tre cartelle della relazione politica di accompagnamento alla manovra finanziaria.
I  venti milioni di euro vengono destinati per: «le funzioni dei dirigenti scolastici, esaltata la complessità del profilo ed acclarato l’isolamento professionale in cui operano». Tradotto: i collaboratori di presidenza, i direttori amministrativi, gli assistenti amministrativi sarebbero figure incapaci di fornire un adeguato supporto operativo sotto ogni aspetto.

Si apre una questione politica da porre al ministro Bianchi che – ha sottolineato Turi -o prende le distanze e solleva dagli incarichi chi ha scritto quelle note o ne dovrà valutare le conseguenze direttamente. Diversamente, in questo clima sarà molto difficile, se non impossibile, avviare le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro ed anche sostenere i livelli relazionali con i lavoratori della scuola, ignorati nei diritti elementari, vessati nelle legittime aspettative ed ora avviliti anche sul piano professionale. Fuori dalla narrazione delle risorse miliardarie dei fondi del Recovery, che non sfiorano nemmeno il personale, tocca al ministro Bianchi non solo tutelare gli interessi della scuola pubblica italiana ma anche l’integrità morale dei lavoratori peggio pagati d’Europa ed ora anche denigrati dalle tecnocrazie ministeriali.

Pino Turi (Segretario generale della Uil Scuola)