“Il caos delle Gps nella scuola, è un fatto non nuovo, ma ancora più inaccettabile. La fretta di accelerare i tempi e la rincorsa alla tecnologia, troppo spesso inneggiata senza pratica esperienza intacca le certezze giuridiche ed amministrative che la PA ha il dovere di assolvere.
Non si possono sacrificare i diritti dei lavoratori in nome di una collaborazione che diventerebbe collaborazionismo antigiuridico che non ci appartiene. Chiediamo al Ministero un raffronto, un confronto per porre rimedio ad una situazione insostenibile”. Queste le parole del Segretario generale della UIL Scuola Pino Turi in merito alla nuova odissea dei supplenti, dovuta ai numerosi errori presenti nelle GPS 21/22.
Nella mattinata dell’11 agosto, la UIL Scuola ha inviato una lettera al Capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione Stefano Versari, per segnalare tutte le criticità delle graduatorie provinciali delle supplenze: “Professori non registrati, punteggi che non corrispondono falsati e classi di concorso dimenticate – spiega Turi -. Sono stati commessi molti errori di cui il Ministero deve assumersi la responsabilità. È una situazione che genera serie preoccupazioni a tutto il personale coinvolto”.
La corretta inclusione nelle suddette graduatorie di tutti gli aspiranti aventi titolo è il presupposto per poter partecipare alla procedura online che si svolgerà dal 10 al 21 agosto, per l’assegnazione degli incarichi a tempo determinato finalizzati all’immissione in ruolo e per le supplenze al 31/8 o al 30/6 e per la successiva attribuzione dei suddetti incarichi in ordine di graduatoria e di punteggio. Turi sottolinea quindi l’importanza di risolvere le già citate problematiche in tempi brevi: “È una situazione che preoccupa seriamente tutto il personale coinvolto. Gli errori, qualora non sanati per tempo, avranno pesanti ripercussioni anche sui nostri studenti. Si ripeterà inevitabilmente la situazione già vissuta nell’anno scolastico appena concluso che ha portato il sistema al collasso: una girandola infinita di supplenti a causa degli errori presenti nelle graduatorie e mai sanati. Senza calcolare l’inasprimento del contenzioso, sia amministrativo che giurisdizionale”.
Presentazione delle istanze troppo frettolosa, ma anche numerosi problemi tecnici con la nuova interfaccia informatizzata. Per la UIL Scuola, la digitalizzazione è uno strumento e non un fine, un passo che va fatto ma senza che questo porti a ledere i diritti dei lavoratori: “Non è possibile permettere per l’ennesima volta che il personale sia lasciato alla deriva di un algoritmo, il quale se non gestito correttamente porterà inevitabilmente a numerosi e costosi contenziosi di cui la scuola e le perone, non ha certamente bisogno”.
Turi conclude: “La pubblica opinione deve sapere che un errore incide nell’individuazione dell’avente diritto al contratto di lavoro – afferma il Segretario generale della UIL Scuola -. Capite bene che se Mario prende il posto di Luigi che ne avrebbe il diritto, non si tratta di semplici errori perdonabili, ma di macchie inaccettabili. La falla è stata peraltro ammessa dagli stessi uffici periferici dell’Amministrazione che indicano nel funzionamento della piattaforma nazionale la fonte degli errori riscontrati.
Tutto questo, avvelena ulteriormente il clima già pesante del mondo della scuola”.