Le scuole con meno di 500 alunni saranno scuole dimensionate, autonome come prevede un provvedimento di legge (il n. 178) inserito nella Legge di Bilancio.

“Sono scuole vere o scuole fantasma? Si domanda Pino (Segretario generale della Uil Scuola) riflettendo sul fatto che ‘scuole autonome’ significano una presidenza, una Segreteria, personale Ata ed insegnanti stabili.
Non solo, la definizione di queste scuole consente tutte le operazioni che vengono effettuate su altri istituti a partire dalla mobilità, i trasferimenti del personale.

E’ una legge ‘civetta? Si proclama una inversione di tendenza, un segnale di cambiamento e poi si fa come sempre? La macchina organizzativa del sistema nazionale di istruzione è meccanismo complesso con ricadute ampie sul lavoro delle persone –ha osservato Turi- la scuola apri e chiudi non può funzionare senza personale.

Secondo questa norma le nuove presidenze non rappresentano posti stabili ha sottolineato la responsabile del Dipartimento Dirigenti della Uil Scuola, Rosa Cirillo. Definiscono scuole ‘vere’ con posti ‘finti’.

In contrasto con la posizione rigida assunta dal Ministero dell’Istruzione la Uil Scuola – ha rilanciato Cirillo – si è fatta e si farà strenua sostenitrice delle nomine di dirigenti anche sulle scuole sottodimensionate, sia su quelle storiche che su quelle determinatesi nel corrente anno scolastico.

Abbiamo una situazione paradossale – ha continuato Turi – ci sono dirigenti e insegnanti fuori sede che da anni non riescono a rientrare nei propri luoghi di residenza a causa di vincoli diventati anacronistici. 
Non si può continuare a disattendere l’aspirazione di quanti, ancora in graduatoria, aspirano ad essere nominati e vedono sfumare questa possibilità, nonostante la norma, nella sostanza, ne assecondi le legittime aspettative.

Siamo ancora in presenza di una visione di scuola che ricalca le scelte sbagliate degli ultimi anni, quelle del contenimento della spesa, che poi si riflette sul personale, sugli alunni e sulle famiglie che ne pagano le conseguenze.

Incomincia a venire meno la fiducia e la pazienza del personale della scuola che,anche in presenza di una norma espansiva, ha messo in evidenza Turi, si vedono i soliti effetti negativi. E’ possibile che nella scuola nulla cambi?

Non possiamo accettarlo,non solo per gli effetti deleteri sul personale ma anche per il livello di funzionalità delle singole istituzioni scolastiche, messe a dura prova da una burocrazia immobile e da una politica che fa ancora propaganda e non decide.